Quante colonnine di ricarica sono disponibili in Italia per le auto elettriche e dove si trovano, le informazioni aggiornate sulla rete di ricarica elettrica nazionale
La diffusione delle auto elettriche in Italia sta crescendo costantemente, e una delle principali preoccupazioni dei proprietari di questi veicoli è la disponibilità di colonnine di ricarica sul territorio nazionale. Ma quanti sono realmente i punti di ricarica per auto elettriche presenti in Italia, e dove si trovano? In questo articolo faremo un breve excursus sull’attuale situazione.
Le colonnine di ricarica elettrica forniscono rifornimento ai veicoli con propulsione elettrica, tra cui le auto elettriche e i veicoli ibridi plug-in, che incorporano un motore a combustione insieme ad uno elettrico. È possibile ricaricare esternamente la batteria di questi mezzi connettendoli a una fonte energetica. Esistono diversi dispositivi di ricarica, sia stazionari che portatili, funzionanti con corrente continua o alternata, e che erogano differenti livelli di potenza.
Ci sono due tipi principali di colonnine: quelle private e quelle pubbliche
Le colonnine private si trovano in luoghi privati, come garage residenziali, parcheggi aziendali, o parcheggi di ristoranti, hotel e centri commerciali. Questi dispositivi di ricarica sono collegati alla rete elettrica locale e possono richiedere adeguamenti e certificazioni specifiche, che vengono gestite da elettricisti qualificati durante l’installazione.
D’altro canto, le colonnine pubbliche si trovano in luoghi accessibili al pubblico, come strade e parcheggi pubblici, aree di sosta autostradali, stazioni ferroviarie e aeroporti. Queste stazioni di ricarica vengono installate direttamente dai distributori locali o dai fornitori di energia del mercato libero. Hanno la capacità di fornire corrente continua o alternata e di erogare potenze superiori rispetto alle colonnine private. Inoltre, tendono ad essere di dimensioni medio-grandi e possono ricaricare più veicoli contemporaneamente.
La normativa IEC 61851-1, che sovrintende all’impiego dei punti di ricarica per veicoli a trazione elettrica, delinea le competenze tecniche che devono essere osservate per i diversi modelli di stazioni di ricarica per veicoli elettrici. Vediamole insieme.
Quante sono le colonnine elettriche
L’assemblea legislativa europea ha approvato l’arresto delle commercializzazioni di auto inquinanti a partire dal 2035. Data la situazione tecnologica attuale, questa scelta spinge l’industria dell’auto verso la produzione di veicoli elettrici. Tuttavia, le auto di questo tipo rappresentano meno dell’1% del totale dei veicoli che circolano in Europa al momento, portando alla luce una problematica significativa: quanto è evoluto il sistema di ricarica per auto elettriche?
Il nostro paese ha raggiunto un totale di 47.228 stazioni di ricarica
I risultati vengono rivelati ogni trimestre e, in base agli ultimi dati, l’infrastruttura ha visto l’aggiunta di 2.018 nuovi punti nel trimestre più recente, 10.456 nei primi nove mesi del 2023 e cresciuto del 44,1% con l’aggiunta di 14.452 punti nell’ultimo anno. Il numero di veicoli elettrici in circolazione, nel frattempo, ha raggiunto le 209.338 unità.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) ha destinato 750 milioni di euro per l’istallazione di 7.500 stazioni di ricarica per auto elettriche su strada e 13.755 nelle città entro il 2025, segno del fatto che l’espansione dei punti di ricarica continua senza fracassare. Non si tratta solo della mera numerica dei punti, ma bisogna considerare anche la capacità di ciascuno nel fornire energia. La velocità di ricarica è infatti influenzata da variabili come la temperatura, l’energia residua e la vita delle batterie.
Nel contesto italiano, più di 36mila sono i punti di ricarica per i veicoli a batteria:
Per fare un esempio, un punto da 22 kW è in grado di ricaricare una batteria di 40 kWh in due ore circa, un lasso di tempo che potrebbe coincidere con la spesa al supermercato o una cena, diversamente da una breve pausa caffè in autostrada.
Da ultimo, lo studio di Motus-E ha confrontato l’offerta italiana con quella di altri paesi europei, standardizzando i dati in relazione alla popolazione dei singoli paesi.
L’Italia si colloca all’ultimo posto in questa graduatoria, con 620,77 punti di ricarica per ogni milione di residenti. I Paesi Bassi guidano la lista in modo impressionante, con un numero di stazioni di ricariche pubbliche che è dieci volte più alto rispetto a quello italiano, in relazione alla popolazione. Se confrontati con i dati assoluti, l’Italia conta 36mila punti di ricarica rispetto ai 115mila nei Paesi Bassi. La Francia, un paese con un numero di abitanti simile all’Italia, vanta il doppio dei punti di ricarica attivi nel nostro paese.
Ed inoltre, l’11% delle infrastrutture esistenti non risulta funzionale a causa della mancanza di connessione alla rete da parte del fornitore di energia o per altre questioni autorizzative.
Analizzando la distribuzione geografica, scopriamo che:
Osservando le singole regioni, emerge che:
Le condizioni dell’autostrada stanno decisamente migliorando, con un aumento significativo delle installazioni per le auto elettriche. Attualmente, abbiamo 851 stazioni di ricarica per veicoli elettrici (+541 rispetto allo scorso anno), distribuite su circa un terzo delle aree di servizio. Di queste, il 4/5 possiede una potenza di oltre 43 kW, mentre il 59% arriva a superare i 150 kW.
Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, esprime soddisfazione per i progressi compiuti nel trasporto su strada e rivelando l’esistenza di bandi sperimentali resi noti nelle ultime settimane, come previsto dalla legge. Tuttavia, auspica che si superi lo scoglio costituito dall’immobilismo ingiustificato di alcuni operatori autostradali.
L’ampia espansione della rete dimostra la dedizione degli operatori ad equipaggiare il Paese con un’infrastruttura fondamentale per i cittadini, afferma Naso, aggiungendo poi l’atteso lancio dei nuovi bandi Pnrr per l’insediamento delle stazioni di ricarica ad alta capacità in città e in zone extra-urbane.
Nonostante le sfide, il Paese sta progredendo per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica; tuttavia, l’industria automobilistica è pericolosamente in ritardo, ma abbiamo ancora la possibilità di riconquistare la posizione utilizzando più efficacemente i fondi già destinati agli incentivi, aumentando la possibilità di accedere alle agevolazioni.
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