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Relay Attack, come difendersi dai furti d’auto keyless?

Le auto keyless possono essere rubate facilmente attraverso l’utilizzo di un semplice dispositivo in vendita sul web. L’allarme arriva direttamente dal Regno Unito e mette in guardia anche l’Italia. In cosa consiste il Relay Attack e come difendersi?

“In questo Mondo di ladri”, cantava per la prima volta nel 1988 Antonello Venditti.

Nel 2023, purtroppo, le cose non sono cambiate poi molto, in quanto il Pianeta su cui viviamo è ancora un Mondo di ladri, in costante aggiornamento.

Ciò riguarda non tanto i ladri di biciclette, bensì quelli di automobili, con una nuova minaccia proveniente dalla Gran Bretagna e che coinvolge in particolare le auto keyless.

Relay Attack, le auto keyless sono in pericolo

Il nuovo grande nemico delle auto keyless (quelle la cui serratura si apre anche solo avvicinandosi con la chiave in tasca, ndr) è il Relay Attack, una nuova tecnica di furto estremamente rapida, economica ed efficace.

Immagine | Unsplash @NicolaiBerntsen – Realmotor.it

Stiamo parlando di un metodo che permette di aprire e avviare una vettura con sistema keyless in pochissimi secondi e senza nemmeno dover forzare la serratura.

In Gran Bretagna questo nuovo sistema è talmente diffuso che più del 90% dei furti d’auto avviene proprio per mezzo di tale tecnica, con il numero totale dei furti aumentato addirittura del 25% dal 2021 al 2022.

Il fatto che il Relay Attack permetta di compiere il proprio crimine in modo rapido ed efficace ha contribuito ad accrescere questa percentuale, costringendo i possessori di auto a correre ai ripari.

Ma in che cosa consiste il Relay Attack e come avviene?

Si tratta di un attacco informatico al sistema keyless, il quale, per essere effettuato correttamente, richiede la collaborazione da parte di due persone.

Un criminale si porta nelle vicinanze dell’auto, mentre il suo complice si sposta nei pressi della chiave elettronica, avvicinandosi, per esempio, all’inconsapevole possessore dell’auto (il quale verosimilmente terrà la chiave in tasca, ndr).

Entrambi i ladri portano quindi con loro un dispositivo wireless delle dimensioni di un piccolo pc, indispensabile per compiere il furto.

Colui che si trova nei pressi della chiave, punta il dispositivo in questione verso l’oggetto o il luogo in cui verosimilmente si troverà, aspettando che l’apparecchio riesca ad agganciare il segnale emesso dalla chiave.

Fatto ciò, il ladro che si trova vicino all’auto deve soltanto provare ad aprire manualmente la portiera, così da generare una richiesta di sblocco alla chiave keyless.

Il dispositivo che il criminale tiene in mano si collega quindi all’analogo dispositivo presente nelle mani del complice e che ha appena duplicato il segnale emesso dalla chiave.

I due apparecchi wireless, comunicando tra loro, riescono così a fare da ponte tra auto e chiave, eliminando di fatto la distanza geografica realmente presente tra le due componenti nell’esatto momento in cui sta avvenendo il furto.

Un meccanismo che permette così alla portiera dell’auto di ricevere il segnale e di aprirsi, come se la chiave si trovasse a pochi centimetri, seppure così non sia.

Entrato in auto, uno dei due ladri può quindi avviare il motore e rubare il veicolo.

Con questo metodo, i criminali riescono ad attaccare tutte le auto keyless, ma in particolare i modelli delle marche BMW e Peugeot, come scoperto dall’Allgemeiner Deutscher Automobil-Club (il corrispondente tedesco dell’ACI italiana, ndr).

Il costo di un dispositivo di Relay Attack in grado di aprire la portiera di un’auto può essere anche inferiore ai 100 euro, mentre per un sistema capace di avviare pure il motore e di prendere il pieno controllo del mezzo si può arrivare a pagare anche 5.000 euro (una discriminante è anche il raggio d’azione del dispositivo, ndr).

Sul web è possibile sia trovare degli apparecchi specifici per determinati modelli sia dei Relay Attack universali, quasi tutti di produzione cinese.

Comprare un dispositivo per il Relay Attack delle autovetture keyless è quindi praticamente alla portata di chiunque, tanto che in alcuni casi questi apparecchi sono stati trovati in vendita anche su piattaforme di e-commerce legali come Amazon o eBay, salvo poi essere ovviamente segnalati alle aziende e rimossi dal sistema.

Anche su Alibaba, piattaforma cinese equivalente ad Amazon, è possibile acquistare dei dispositivi di Relay Attack e ciò che è peggio è che la presentazione del prodotto viene praticamente sempre accompagnata da un’immagine che spiega proprio come usarlo per rubare delle auto.

Come difendersi?

Vista l’ormai ampia diffusione dei Relay Attack, sorge spontanea una domanda: come è possibile difendersi?

Immagine | Unsplash @BrockWegner – Realmotor.it

Alcune case automobilistiche hanno già richiamato alla fabbrica i modelli più vulnerabili e che hanno mostrato le maggiori lacune in fatto di sicurezza contro i Relay Attack.

Ne è un esempio il gruppo Jaguar Land Rover, il quale in Gran Bretagna ha messo a bilancio un totale di 10 milioni di sterline per effettuare un richiamo di oltre 65.000 auto prodotte tra il 2018 e il 2022.

Una decisione drastica, ma in alcuni casi necessaria, per tutelare i propri clienti.

Un possessore di un’auto keyless ha però la possibilità di iniziare a difendersi da solo fin da subito.

Come? In commercio esistono delle apposite custodie per le chiavi keyless in grado di schermarle dai Relay Attack.

Si tratta di piccole scatolette che si possono acquistare facilmente sul web, con costi a partire da 10 euro, e che permettono di sfruttare quella che in fisica viene definita “gabbia di Faraday”.

Essenzialmente si tratta di uno scudo protettivo che non consente l’uscita del segnale emesso dalle chiavi riposte al suo interno e quindi rende impossibile ai ladri l’utilizzo dei dispositivi di Relay Attack per rubare le auto.

Va infatti ricordato che i criminali si servono proprio del segnale emesso dalla chiave per porter compiere il furto, motivo per cui, se la catena viene spezzata subito, l’intero processo non potrà essere portato a termine.

Per lo stesso discorso, è molto più facile che dei ladri riescano a rubare un’auto che si trova nel vialetto di casa e le cui chiavi si trovano nell’abitazione, piuttosto che un’auto che si trova nel garage di un condominio.

Anche i muri e la maggiore distanza permettono di schermare il segnale emesso dalla chiave, rendendo più complicato questo tipo di furti.

Per questo, il consiglio è sempre quello di proteggere la propria auto mettendola in un box, quando possibile.

Marco Garghentino

Brianzolo dal 1996, ho sempre pensato che la comunicazione sia la principale arte che l’uomo ha sviluppato nei secoli. Amo lo sport, conoscere il Mondo ed essere informato. Ogni vita ha una storia e spesso vale la pena raccontarla.

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